lunedì 3 dicembre 2007

Sondaggendum


Sondaggendum, cioè sondaggio-referendum. Abrogativo, come al solito in Italia.
Non si possono tenere in piedi due blog: perlomeno, due blog gemelli nei contenuti, se non nella forma. Oltre ad essere un inutile spreco di spazio web, porta via il doppio del tempo e costringe ad interfacciarsi con due diverse platee di pubblico, e scusatemi se vi chiamo pubblico.

L'altro blog l'ho messo su con lo stesso titolo sulla piattaforma Splinder, per venire incontro agli amici di là, e questo qui avrebbe dovuto essere destinato alla chiusura, come avevo accennato qualche post addietro (tra l'altro se avessi voluto far perdere le mie tracce a qualcuno, come mi si è velatamente accusato, mi sarei guardato bene dal dargli lo stesso identico titolo, e conservare più o meno lo stesso nickname: diavolo, bisogna essere tonti per ignorare le capacità di Google!).

Il punto ora è che non me la sento di staccare la spina a questo blog negletto, questa che è stata la mia prima "casa" sul web. Rimangono dei post che molti, con mia sorpresa, hanno trovato interessanti se non addirittura utili. Qualcuno tuttora capita qui e vi lascia ancora commenti: che fare? Ecco, lancio un sondaggio a chi eventualmente naufragasse da queste parti: cancello questo blog o lo lascio in piedi, magari diversificandolo dall'altro? A voi l'ardua sentenza.

mercoledì 14 novembre 2007

Quando l'astronave affionda


Torniamo, almeno ogni tanto, alle origini di questo blog.
Post sc-sc-scientifico, oggi. Ovvero, come allontanare per sempre quei venticinque lettori di manzoniana memoria da questo blog. Chi volesse può saltare a piè pari e attendere l’ora di ricreazione: vi avverto che è lungo assai.
Ma sappiate che poi interrogo ;-)))

Tutto nasce dalla risposta alla domanda: cos’è e come funziona la cosiddetta fionda gravitazionale?

Ebbene proprio ieri Rosetta ha avuto un secondo incontro ravvicinato con la Terra. Non sto parlando né di un’amica mia schiantatasi al suolo né del croccante panino (che a Milano chiamano assurdamente michetta) caduto disgraziatamente nella fanga insieme al salame: è invece la sonda lanciata nel 2004 dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea), e a cui l’Italia ha contribuito con la realizzazione dello speciale transponder digitale di bordo. E prima che me lo chiediate, se funziona e sta volando è perché non ci ho lavorato io.

La missione Rosetta prende il nome dalla stele che svelò i segreti dei geroglifici egizi, perché con questa sonda si spera di svelare i segreti delle comete, i corpi celesti più antichi del Sistema Solare.

Gli operatori della sonda hanno appunto manovrato per far sì che l'attrazione gravitazionale terrestre fornisse a Rosetta la massima spinta possibile, necessaria per risparmiare in seguito carburante e giungere a destinazione (cioè la cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko nel novembre 2014, a quattro Unità Astronomiche di distanza dal Sole. Cheppalle, ho capito: a 600 milioni di km, va bene detto così?).

Il momento di massima vicinanza alla Terra si è verificato il 13 novembre 2007 alle 21:57 CET quando Rosetta ha sfrecciato in barba all’autovelox a una velocità di 45 000 km/h (circa 12,5 km/s) rispetto alla Terra, sorvolando l'Oceano Pacifico, a sud-ovest del Cile, ad un'altitudine di 5301 km. Sticazzi.

Comunque c’è una bellissima animazione qui.

L'incremento di energia acquisita aiuterà Rosetta ad attraversare una seconda volta la fascia di asteroidi, osservare Lutetia (il suo secondo obiettivo tra gli asteroidi) e infine effettuare l'incontro con la cometa.

Ma veniamo alla spiegazione: avete presente la fionda di Davide, che non era fatta da forcella ed elastici ma era piuttosto quella che nel medioevo veniva chiamata frombola? Ecco, supponiamo di farla ruotare sopra la nostra testa e quindi di scagliare la pietra: essa partirà alla velocità cui stava ruotando (quando si dice partire per la tangen-ziale, magari all’ora di punta).
Se ripeto l’esperimento da una macchina in corsa (cabrio, eh), la pietra avrà la velocità di prima più quella della macchina. La fatica per noi è la stessa, la maggiore velocità è a spese della benzina sprecata per fare una tale scemenza.

La cosa è ovvia per tutti, però chissà com’è si è dovuto attendere l’intuizione dello scienziato italiano Giuseppe Colombo (ogni 500 anni c’è un Colombo con un’intuizione che cambia la storia, e ad ogni puntata c’è un Colombo con un’intuizione che permette di arrestare il colpevole) per capire che lo stesso principio si poteva applicare alle sonde spaziali, con risparmi di carburante notevoli (parentesi: forse i fondi alla ricerca italiana li tagliano apposta: tanto a noi bastano tre caccole e un po’ di spago e andiamo su Marte). E non possiamo mettere a bordo tutto il carburante che vogliamo, perché per ogni chilo di peso spedito in orbita occorre mezza petroliera per farlo decollare. Che poi, visto che fine fanno recentemente le petroliere, forse converrebbe pure.

Dunque, una sonda che si avvicini ad un pianeta devierà dalla propria traiettoria a causa della gravità di quest’ultimo e si allontanerà lungo una direzione diversa da quella di arrivo:






Se il pianeta fosse immobile, la sonda accelererebbe fin tanto che si avvicina, poi rallenterebbe ed infine se ne andrebbe con una velocità pari a quella di avvicinamento. Esattamente come quando in bicicletta superiamo un dosso, acceleriamo in discesa e poi rallentiamo nella salita successiva, per poi allontanarci con la stessa velocità con cui eravamo arrivati. Ora però, eppur si move, come ebbe a dire un altro italico genio, e in opportune condizioni la sonda può allontanarsi ad una velocità maggiore di quella con cui si è avvicinata. Velocità che deriva dalla “spinta” fornita dal pianeta, e avviene senza consumare carburante. Dunque il pianeta “afferra” la sonda e la rilancia fornendogli energia: per analogia con l’esempio della pietra, questo meccanismo viene detto fionda gravitazionale.

Ma se nulla si crea e nulla si distrugge, se è vero che non esiste un pasto aggratis, che conseguenze ha la cosa? Risposta: il pianeta rallenta il proprio moto. Almeno in teoria: non pensiate che finiremo per causarne prima o poi l’arresto: a causa dell’enorme differenza tra la massa della sonda e quella del pianeta, quest’ultimo rallenta in maniera talmente trascurabile che possiamo tranquillamente affermare che continui a muoversi come se niente fosse successo (anche se l’idea di sfruculiare pur di poco il moto di pianeti e comete, in culo a quei ciarlatani di astrologi e alle loro teorie strampalate sull’influenza dei corpi celesti, mi sollazza non poco). Un po’ come voler fermare un TIR a 130 km/h con una pallonata da 40 km/h sul paraurti: la sfera rimbalzerebbe indietro a 170 km/h. Ovviamente verso la vostra faccia.

E ancora deve arrivare il TIR.

mercoledì 7 novembre 2007

Chi la vo' cotta e chi la vo' cruda


Dovrei creare un nuovo post ma, come dicono a L'Aquila, nun me ne te' (non me ne tiene [voglia]). Allora faccio un post che parla del blog: ma un blog che parla del blog cos'è, un meta-blog? OK ho capito, sto divagando. Ma andiamo con ordine (quello che segue è un melange di commenti e di messaggi ricevuti in privato, in cui molti si riconosceranno):

Fase 1 : Mi registro su Splinder ed inizio a commentare i blog altrui
"Perché non apri anche tu un blog?" (non mi pare il caso)
"Scrivi bene: dovresti metter su un blog" (poi non vi lamentate però)

Fase 2 : Creo un blog, dopo molti scervellamenti su significato, titolo, chisiamo e dadoveveniamo
"Perché l'hai aperto su Blogspot?" (ma porc...)
"Nel tuo blog non riesco a commentare!" (qui mi dispiace davvero)
"Io non riesco nemmeno ad entrare!" (apperò)
"Avevi già l'account Splinder, era facilissimo, non capisco"

Fase 3 : Arrivano gli anonimi, anche se qualcuno in realtà fa in modo di farsi riconoscere
"Perché consenti i commenti agli anonimi?"
"Ti avevo avvertito che sarebbe successo!" (è vero, l'aveva fatto)

Fase 4 : Consento i commenti solo a chi è registrato
"Se speri che mi registri per commentare stai fresco!"
"Finalmente, era l'unica cosa da fare!"
"Tanto io leggevo solo, senza commentare" (scroccone ;-D )

Fase 5 : Riammetto a commentare chiunque.
Arrivano interi testi di canzoni. Ci penso su un po', quindi li cancello.

Fase 6 : Proteste da un lato, applausi dall'altro
"Ti credevo un trasparente!" (sai che schifo, si vedrebbero tutti gli organi interni)
"Sei peggio di una testa di morto" (prego?)
"Hai fatto bene, democrazia non vuol dire fare i propri comodi in casa altrui"
"Se cancelli i commenti non è più un vero blog!"

Fase 7 : Annuncio che chiudo il blog
"Aspetta, non essere precipitoso!"
"Non cedere, chiudere sarebbe un peccato"
"È una perdita di intelligenza" (non esageriamo)
"Ti fai condizionare così?"

Fase 8 : Apro anche su Splinder, praticamente un blog gemello (ma non chiudo Blogspot)
"Pirlone, te l'avevo detto fin da subito!" (che ero pirlone?)
"Oh, finalmente, qui è molto meglio!"
"Sei una merda squacquera!" (questa mi mancava)
"Perché non mi hai avvisato?" (ma non ero già sposato? mah...)
"Archimede sei un basterdello" (con la e)

Fase 9 : mettetecela voi, la fase nove, con i vostri commenti.

martedì 30 ottobre 2007

Parla come magni!


Ogni tanto mi capita, qui al lavoro, di non poter resistere alla tentazione (forse importuna) di correggere gli altri mentre parlano in... vediamo un po'... inglese? Beh, mica tanto. Italiano? Se vogliamo chiamarlo italiano! Il fatto è che udire certe espressioni scatena nel mio cervello lo stesso effetto delle unghie che graffiano una lavagna: qui molti si riempiono la bocca con paroloni che dell'inglese hanno solo il vezzo, ma che sono autentici orrori linguistici.

Esempi: "Quel trasmettitore deve essere deliverato entro venerdì". Capito il meccanismo? Delivery = consegna, quindi vuol dire consegnato.
E ALLORA CAZZO PERCHÉ NON DICI CONSEGNATO?

Ancora: "I test elettrici sono schedulati per metà aprile". To schedule (sarebbe "mettere in calendario") = potremmo dire sono previsti per, o no?

E infine, la peggiore di tutte: "Sulla riuscita delle prove termiche, siamo abbastanza confidenti". To be confident = essere fiduciosi. Quando dicono così, invariabilmente rispondo: "della Polizia?"

Ma chi parla così non è nemmeno capace di cogliere l'ironia, nemmeno quando dici loro la classica: "Mi scuso se la mia ignoranza non è pari alla Sua, ma..."

Insomma, Nanni Moretti dice in un suo film che “le parole sono importanti” , e io condivido fermamente quest’affermazione, ma Nanni Moretti è Nanni Moretti, se invece lo dico io passo per un pignolo saccente.

venerdì 26 ottobre 2007

Archimede era un Illuminato


Anni fa (era il 2004), partecipai per la prima volta in vita mia ad un blog. Era uno dei blog de La Repubblica, e dopo un periodo in cui avevo usato il mio vero nome come nick, cominciai a "firmarmi" Archimede. Per spiegare brevemente perché, dirò che è stato il mio soprannome in famiglia quando ero ragazzino.
La maggior parte degli "avventori", dato il quotidiano, era di sinistra (qualunque cosa ormai significhi), mentre non mancavano i disturbatori di destra, alcuni (pochi) intelligenti, altri (molti) dei veri idioti.
Notammo tutti che se si cazzeggiava, il blog scorreva tranquillo, con qualche critica di fancazzismo a spese dei datori di lavoro da parte dei destrorsi. Ma spesso, quando i commenti nel blog prendevano una piega "seria", in cui si intavolava un dibattito costruttivo su grandi problemi, allora imperversavano i trolls bombardando il blog di insulti, cazzate, testi di canzoni, brani copiaincollati da Wikipedia, ecc. ecc.
In particolare ricordo una giornata che era l'anniversario di un tragico evento (mi sfugge però se fosse il rapimento Moro o la strage della stazione di Bologna, o ancora quella di Brescia: bisogna tristemente ammettere che di episodi simili siamo pieni) insomma si stava tranquillamente "conversando" tra bloggers, ognuno col suo ricordo personale di quella giornata e di cosa avesse significato per ognuno, quando ad un certo punto eccoli lì: fanno irruzione i trolls, con la solita tattica, mandando a puttane il discorso ed "impossessandosi" di fatto del blog.
Obiettivo raggiunto, visto che la discussione non fu più ripresa.
Ma giungo al punto cruciale: indispettito da quell'evento, postai un commento in cui invocavo l'intervento censorio del giornalista gestore di quel blog. Apriti cielo.
Immediatamente uno di questi trolls, rivelando una cultura ed una proprietà di linguaggio fino ad allora insospettabili, mi diede del dittatore, sostenendo che da un illuminato come Archimede non si aspettava tanto oscurantismo.
In effetti, còlto dall'ira, non ci avevo pensato, e la cosa mi colpì abbastanza pur avvertendo che avevo comunque ragione e che l'obiezione era una scusa per spostare di fatto il problema principale.
Pochi giorni fa su questo blog - il mio blog - qualcuno ha copiaincollato un paio di canzoni di Baglioni, così, senza che ci entrassero una cippa col topic proposto, per quanto scherzoso se volete (e senza firmarsi, chiaro). Le ho lasciate per un po', ho riflettuto, poi le ho cancellate.
Apriti cielo again: di nuovo, accuse di essere poco trasparente.
A questo punto ho fatto una riflessione: non sono fatto per gestire un blog che non sia moderato.
A scuola facevo temi di Italiano stringati (che se vogliamo è l'antitesi del tema, che deve essere lungo) ma fossi mai uscito fuori tema una sola volta. Sarà per questo che odio i fuori tema.
E allora, se un blog deve essere aperto anche ai commenti più insulsi, anche al facile coraggio dell'anonimato, io questo giocattolo non lo voglio più. Evidentemente non è fatto per me.
Forse, non sono quell'illuminato a cui vorrei far credere di assomigliare.
Oppure certuni, dietro la scusa della democrazia, vogliono fare quel cazzo che gli pare (ma qui mica siamo nella Casa della Libertà Provvisoria!).
D'altronde il giocattolo è mio e ne posso fare quel che voglio.
Preferisco tornare a commentare (in tema) su quelli degli altri.
Arrivederci, è stato quasi sempre un piacere.
Questo blog si autodistruggerà entro pochi giorni.

martedì 23 ottobre 2007

C'è chi, nel grano...


Cerchi nel grano quei fiji de 'na mignotta che t'hanno rovinato il raccolto.

lunedì 22 ottobre 2007

Letture pericolose


Ecco.

Il tempo di racimolare il materiale necessario, poi so' cavoli vostri.


giovedì 18 ottobre 2007

Senti chi parla



Sul previsto intervento turco contro i curdi del PKK, Bush ha detto:

"C'è un modo migliore di affrontare la questione che un massiccio intervento militare".

Chissà com'è che non lo hai detto prima di causare decine di migliaia di morti, brutto stronzo!

martedì 16 ottobre 2007

Souvenir




Quante storie per un souvenir!

A trafugarlo durante il turno di notte, c'ero anche riuscito, ma all'aeroporto di Nizza inspiegabilmente me lo hanno sequestrato. Ora troneggia appeso nella zona del check-in, come potete vedere.


Forse avrò esagerato un pochino a farlo passare come bagaglio a mano.

lunedì 8 ottobre 2007

Mission impossibboli


Cercare di pubblicare un post in casa dei francesi, sotto l'occhio vigile dei militari italiani, con il caporeparto a pochi metri di distanza, su di un computer destinato a controllare il corretto funzionamento di un satellite da svariati miliardi...

...NON E' AFFATTO FACILE!

Perciò scusatemi se mi faccio rivedere più in là.
O, se mi beccano, se non mi faccio rivedere più.


mercoledì 3 ottobre 2007

Doppelganger



Ci mancava solo questa mania degli omonimi trovati con Google.
Ecco il tizio che in comune ha con me il nome e il cognome, ma non purtroppo l'amichetta che gli sta a fianco. Un adolescente di Monterrey, Messico. Ex adolescente, perché la data è di qualche anno fa.
Comunque, poteva andarmi peggio.
Potevo trovare me stesso.

(E poteva piovere, of course!).


Ah, dimenticavo: non mi somigghia pe' nniente!


PS: Domani parto per lavoro, ci si rilegge il 16 salvo che possa agguantare un PC con connessione.

martedì 2 ottobre 2007

Ipse dixit



“Io dò importanza alla vita di un altro quanto ne posso dare a un fagiolo.

Gli uomini hanno un’anima del tutto uguale a quella delle bestie.

Il vangelo insegna più menzogne che verità; il parto di una Vergine è assurdo; l'incarnazione del figlio di Dio è ridicola; il dogma della transustanziazione è una pazzia.

La quantità di denaro che la favola di Cristo ha apportato ai preti è incalcolabile.

Le religioni sono state inventate dagli ambiziosi per ingannare gli uomini.

Gli ecclesiastici non possono comunicare con il popolo perchè la loro fede e la loro credenza non è la stessa.

L'abbandonarsi ai piaceri sessuali con una bambina o con un ragazzo è un atto da considerarsi privo di peccato come stropicciarsi le due mani insieme.

Il nostro solo scopo è quello di vendere nelle chiese tutto ciò che gli idioti vogliono”.


Papa Bonifacio VIII (1235 - 1303)

giovedì 27 settembre 2007

Un'altra data da ricordare

immagine da google earth



Oggi è l’anniversario della nascita di Google, ma è anche la data della conquista della Polonia da parte della Germania nazista nel 1939 (blitzkrieg).

Che vorrà dire?




Che forse dovrei smetterla con questa fissa per le date (e per la Storia).

martedì 25 settembre 2007

Ogni scarrafone...

So che molti resteranno delusi, specie chi non mi ha mai visto e magari si immagina un Archimede con cappello pensatore, becco giallo ed occhialini "a piotta", ma ho provato invece a simpsonizzarmi ed è uscito fuori questo:



E ora dài, infamoni, scatenatevi (e comunque vorrei proprio vedere voi, come ne uscireste!).

lunedì 24 settembre 2007

Casi miei

Avete fatto caso che, quando c'è da farci caso, nessuno ci fa caso?

Fateci caso.

venerdì 21 settembre 2007

In prigione, in prigione!


Ho un terrore folle che possa capitarmi una cosa del genere.
Quando (e se) esci, la tua vita è distrutta per sempre.

mercoledì 19 settembre 2007

Chiamate l'esperto



(Squilla il telefono)

Sì, pronto? Oh, ciao!
Ah, l’antifurto a volte ti va in allarme da solo?!
In maniera del tutto casuale, eh?
Che marca è? Brighelli? Puma? Fuck, quella dei cancelli automatici?
Che versione hai? Quattro punto uno? Quattro punto due? Cinque punto uno?
È via filo o via radio? Come non lo sai, quando l’hai installato hanno fatto le tracce nel muro?
E allora lo vedi che è via radio! Senti, sei sicuro che la batteria sia carica?
Eddài, guarda se è acceso il primo led in alto a destra, no?
Ma acceso rosso fisso, rosso lampeggiante, verde fisso o verde lampeggiante?
Rosso lampeggiante? E come po’ èsse’ ‘sta storia…
Senti, fa’ na cosa: apri il pannello frontale. Dài, se te lo dico io…
Lo vedi quel mazzetto di fili colorati che esce dalla scheda principale?
Va verso la tastiera, giusto?
Però ce n’è un paio che si separa e va verso un’altra scheda, vero?
Di’ un po’, che colori sono ‘sti due fili?
Ma come paura? Paura de che? Ma nun te preoccupa’! Allora?
Rosso e blu? Mmhhh… come mai, hanno cambiato?
È sempre stato rosso e verde… mah!
Piglia le tronchesi… vabbè allora pija le forbici… t’ho detto stai tranquillo!
Hai preso le forbici? So’ quelle col manico isolato, da elettricista?
No, ma quale scossa! Ah, so’ quelle de cartoleria… vabbene uguale, dài.
Taglia quel filo blu! Orcozzio, ma se te dico sta’ tranquillo, sèntime, no?
No quello rosso, eh? Quello blu! E dài, che m’hai chiamato a ffa’ allora!
È successo qualcosa? Noo? Ma come sarebbe che non hai avuto il coraggio!

TAGLIAAA!


BOOOOOMM!!!


Pronto?
Pronto?

Come, “e mmo?”.
E mo, tocca chiama’ uno che ce capisce…

martedì 18 settembre 2007

Alla canna del gas


"Si faranno TAV e rigassificatori", ha detto ieri Prodi.

Ora, tralasciando volutamente il discorso TAV (da affrontare magari in un altro post), spendiamo due parole sui rigassificatori, pescando a piene mani da un vecchio intervento in un gruppo di discussione, dell'amico chimico Lorenzo:

...rifacendomi quindi all'intervento precedente, in cui si associavano rigassificatore e tumori: ecco, queste sono le strumentalizzazioni di alcune parti politiche che si fingono ambientaliste e che invece finiscono per fare il gioco dei peggiori distruttori dell'ambiente e cercherò di spiegarne il perché:

i rigassificatori non sono altro che dei "polmoni", quelli che per capirci (chi ha usato una bombola del gas dovrebbe aver già capito) fanno sì che il metano liquido (o il GPL che sempre liquido è) passi per decompressione allo stato gassoso, scaldandolo un po' per evitare che solidifichi l'acqua eventualmente presente nell'aria, tutto qui.

Niente reazioni chimiche, niente fiamme al vento, l'unico danno che potrebbe esserci è qualche perdita di metano ma non succede niente di più di quello che capita sui fornelli di casa (o quando avete mangiato troppi fagioli, aggiungo io).

L'unico aspetto negativo è che magari può dar fastidio vedere dei tafanari enormi vicino alla spiaggia, ma dico io a Bagnoli si vengono a lamentare di un rigassificatore? Tanto più che oltre la metà di questi impianti sarebbe offshore. I rigassificatori darebbero più autonomia sul mercato del gas evitando tutti i problemi di Putin che chiude il rubinetto e riducendo anche i costi per il consumatore finale, cioè tutti noi. La situazione attuale invece ci costringe a convertire delle centrali elettriche a carbone che, seppur con tutti gli accorgimenti necessari, resta sempre molto più inquinante del metano.



Ecco, spero di aver contribuito a dissipare un po' della nebbia che concerne questi impianti.


martedì 11 settembre 2007

Una data da ricordare



È sera. Anche questo undici settembre se n'è andato.

Ormai è diventato un sostantivo, "undicisettembre". C'è stato l'undicisettembre, il mondo dopo l'undicisettembre.

Le commemorazioni sono finite, le immagini moviolate degli aerei che si schiantano sui grattacieli verranno ripescate tra un anno, e forse andrà anche in onda un Bin Laden ormai virtuale, magari realizzato dalla Pixar, coi suoi proclami. Per quest'anno è andato bene anche un fotogramma fisso con barba ritoccata.

Così non rischiamo di dimenticare (e, per inciso, di vivere nel terrore).

Ah, ma io non dimentico mica. Ricordo questo undici settembre, e ne compiango i morti, diretti (3.000) ed indiretti (altri 3.000 soldati americani e circa 80.000 iracheni).

Prima però mi ricordo di quest'altro undici settembre.

mercoledì 5 settembre 2007

Forse non tutti sanno che...



Interrompo il mio sacrosanto riposo per sottoporvi, su ispirazione dell’immarcescibile blogger Torquemada, una interessante serie di risultati sc-sc-scientifici, frutto di importanti ricerche effettuate nei più importanti laboratori del mondo, dalle quali si è appurato che:

· È impossibile leccarsi il gomito.
· Originariamente, la Coca Cola era verde.
· Una mucca puó salire le scale, ma non puó scenderle.
· Un coccodrillo non può tirare fuori la lingua.
· Il cuore di un gamberetto è nella testa.
· Nel mondo, il 23% dei problemi alle macchine fotocopiatrici sono causate da persone che si siedono sull'apparecchio per fotocopiarsi il culo (complimenti!).
· Il "Quac, Quac" delle oche non dá eco (ma non si sa perché).
· Il 75% delle persone che legge questa pagina ha provato a leccarsi il gomito...
· Gli elefanti sono gli unici animali che non possono saltare (la natura é saggia).
· Se tu urlassi per 8 anni, 7 mesi e 6 giorni, produrresti abbastanza energia sonora per riscaldare una tazza di caffè (non mi sembra che ne valga la pena).
· Se tu producessi costantemente flatulenze per 6 anni e 9 mesi, il gas risultante fornirebbe energia equivalente a quella di una bomba atomica (questo potrebbe avere più senso).
· L'orgasmo di un maiale dura 30 minuti. (Nella mia prossima vita voglio essere un maiale. Ma come hanno fatto a scoprirlo, e PERCHÉ?)
· Per sbattere la tua testa contro il muro sono necessarie 150 calorie all'ora (non riesco a lasciar perdere quella cosa dei maiali...)
· Umani e delfini sono le uniche specie che fanno sesso per piacere (è per questo che Flipper sorride sempre? E i maiali hanno orgasmi di mezz'ora? Non mi sembra giusto!).
· Una formica può sollevare 50 volte il suo peso, può trascinare 30 volte il suo peso e cade sempre alla sua destra se intossicata (ma i contribuenti pagano le tasse per sovvenzionare questo tipo di ricerche?)
· Gli orsi polari sono mancini (e chi lo sa? E come lo hanno capito? E soprattutto chi se ne frega?)
· Un pesce gatto ha più di 27.000 papille gustative (ma cosa ci sarà di così saporito sul fondo di uno stagno?)
· Una pulce può saltare una distanza pari a 350 volte la lunghezza del suo corpo. È come se un uomo potesse saltare da un capo all'altro di un campo di calcio (mezz'ora . Ma ti rendi conto?? E perché proprio i maiali?)
· Uno scarafaggio decapitato sopravvive nove giorni prima di morire, dopodiché muore di fame. (ma che schifo!)
· Il maschio della mantide religiosa non può accoppiarsi finchè la sua testa è attaccata al corpo. La femmina dà inizio all'accoppiamento decapitando il maschio (tesoro, sono a casa. Metti la testa sul ceppo che stasera ho voglia.)
· Alcuni leoni si accoppiano più di 50 volte al giorno (nella mia prossima vita voglio comunque essere un maiale. Qualità, non quantità).
· Le farfalle sentono i sapori con i piedi. (Vabbè, no comment).
· L'occhio dello struzzo è più grande del suo cervello (conosco persone così).

E dopo aver letto questo, tutto ciò che ho da dire è: MALEDETTI MAIALI !!!

venerdì 31 agosto 2007

Chiuso per ferie

Siete tornati dalle ferie, vero?

Bene.

Adesso però ci vado io.
Ci rileggiamo il 17 settembre, a meno che nel frattempo io riesca a risistemare il PC casalingo.

Metempsicotici

Dal Sole - 24 Ore:

Cina, ai monaci tibetani servirà un permesso speciale per reincarnarsi.


Il totalitarismo, proprio perchè è totale, vorrebbe imporsi anche sulla morte. È quello che sta cercando di fare la Cina nei riguardi della vita e della morte dei monaci buddisti tibetani: a loro non sarà permesso reincarnarsi, a meno di non godere di uno speciale permesso governativo. Secondo una disposizione dell'amministrazione statale per gli Affari Religiosi di Pechino, la legge che regolerà la reincarnazione entrerà in vigore il mese prossimo e stabilirà le rigide procedure con le quali sarà permesso all'anima di tornare al mondo in un altro corpo. Al di là della sua palese assurdità, la legge nasce da una chiara motivazione politica: limitare l'influenza del Dalai Lama (il leader spirituale - ma anche politico - del Tibet, in esilio in India dal 1959) sulla regione himalayana, invasa più di 50 anni fa dalla Repubblica Popolare Cinese. La legge limita la libertà dei monaci in quanto vieta loro di vivere fuori dalla Cina per cercare la reincarnazione del loro prossimo Dalai Lama. Intanto quello vivente, a 72 anni, ha dichiarato che si rifiuterà di reincarnarsi finchè il Tibet sarà sotto l'egida di Pechino: secondo la religione buddista, infatti, il supremo capo spirirtuale tibetano ha il potere di controllare e decidere la propria reincarnazione.

Ora dico, ammesso e non concesso di voler credere alla reincarnazione, tu Stato [cit. Verdone], come pensi di impedire che io mi reincarni in un commercialista di Bergamo o in uno gnu del Serengeti?
Con dei poliziotti-ghostbusters? Con dei fantasmi doganieri? Mi domando chi, tra le due parti, sia più "fora de coccia".

giovedì 30 agosto 2007

Ascesa e caduta (rovinosa) di un mito



Oggigiorno, si sa, i bambini sono molto svegli.
Le bambine poi, aggiungono a ciò una loquacità e una fantasia decisamente superiori.

È stato così che ieri, mentre lavoravo nel mio capanno in giardino, mia figlia (cinque anni e mezzo tra un po') mi ha apostrofato con l'inaspettato titolo di "Signore degli Attrezzi". Ha detto proprio così, "papà, tu sei il Signore degli Attrezzi", riempiendomi di orgoglio.

Salvo poi demolirmi passati neanche cinque minuti, dopo quell'insignificante, trascurabile esplosione. Ha cambiato repentinamente il titolo in "Signore dei disastri". Ed è corsa a fare la spia alla mamma.

Tremendi, 'sti regazzini.

mercoledì 29 agosto 2007

Il mistero dell'omeopatia



D'accordo, il precedente post faceva cagare. Cancelliere, metta agli atti.

Il mistero dell'omeopatia che dà il titolo al post non è riferito, come potreste pensare, all'efficacia o meno dei preparati omeopatici nella cura delle varie affezioni. Come la penso sull'argomento credo sia intuibile ai più; nel caso, per chi avesse tempo, legga qui.

Il vero mistero (o catena di misteri, per gli appassionati alla Codicedavinci) è - anzi sono:

1) perché mia moglie ne abbia una cassettiera piena;
2) perché detta cassettiera, con nome in Latino su ogni cassetto, sia stata da me medesimo di persona allestita;
3) perché, per farla contenta, io ingurgiti quelle pasticchine di fuffa (sebbene una fuffa zuccherata);

ma soprattutto, Signori della Corte,

4) come mai in Francia costino 1,80 Euro a boccetta contro i 5,15 che chiedono qui in Italia.

lunedì 27 agosto 2007

Il diametro di un arcobaleno


Avevo intenzione di inaugurare questo blog con qualcosa di più... tecnico, come ad esempio la fatidica domanda se i cellulari facciano male o no, oppure se i cibi cotti al microonde siano sani o rechino "tracce" del trattamento elettromagnetico cui sono stati sottoposti, insomma delle domande che mi sento rivolgere spesso dai non addetti alla tecnologia.

A volte mi fanno domande che appaiono davvero assurde dal mio punto di vista, ma se vengono poste significa che in fondo il bisogno di chiarezza c'è.

A ciò vorrei dedicare il blog, anche se certo non escluderei a priori post di assoluto cazzeggio, se no sai che ddu' palle.

Stamane però vengo spiazzato dal quesito posto da un amico blogger, che essendo stato testimone di un bellissimo arcobaleno mi chiede testualmente:

"Quant'è il diametro apparente di un arcobaleno? Mi verrebbe da pensare che l'arcobaleno debba avere un diametro fisso rispetto al punto di osservazione, cioè se oggi fa l'arcobaleno e domani pure e io mi trovo nello stesso posto alla stessa ora, l'arco dovrebbe essere grande uguale. Oppure no?"

La domanda, come si vede, già contiene un nucleo di risposta (chevvicredete, è un tipo sveglio).

In effetti l'arcobaleno non esiste in una particolare posizione del cielo. La sua posizione apparente dipende, invece, dalla locazione dell'osservatore (stesso posto) e dalla posizione del sole (stessa ora). Tutte le gocce di pioggia rifraggono la luce del sole allo stesso modo, ma solo quella di alcune di esse raggiunge l'occhio dell'osservatore. Questa luce è quella che costituisce l'arcobaleno per quel determinato osservatore. L'arco è centrato sull'ombra della testa dell'osservatore, apparendo ad un angolo compreso tra 40° e 42° rispetto alla linea formata tra la testa dell'osservatore e la sua ombra.

In definitiva la risposta sarebbe "sì", se non ché... mi sovviene che dire "la stessa ora", ma riferendosi al giorno dopo, dà sempre un po' di scarto dovuto all'inclinazione dell'asse terrestre e al moto di rivoluzione di questo bistrattato pianeta intorno al Sole (in breve, il motivo per cui le giornate si allungano o si accorciano a seconda se si va verso l'estate o verso l'inverno), quindi credo che il diametro dell'arcobaleno del giorno dopo debba essere un poco differente. Senza contare che dovrebbe piovere (e soprattutto smettere di piovere) nello stesso preciso momento!

Ah noto blogger, ma limitarsi ad ammirare la poesia del momento, no eh?